1
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65
-
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Dublin Core
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Title
A name given to the resource
Museo dell'Orologeria Pesariis
Description
An account of the resource
Il Museo dell’orologeria pesarina raccoglie orologi da parete e da torre che testimoniano quasi trecento anni di storia di questa attività, che rappresentò per la vallata e per la Carnia un fenomeno socio – economico rilevante.
Source
A related resource from which the described resource is derived
<a href="http://www.carniamusei.org/museo.html?entityID=480" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Sito internet del museo</a>
Coverage
The spatial or temporal topic of the resource, the spatial applicability of the resource, or the jurisdiction under which the resource is relevant
Pesariis, 68, 33020 Osais-Pesariis UD
Moving Image
A series of visual representations imparting an impression of motion when shown in succession. Examples include animations, movies, television programs, videos, zoetropes, or visual output from a simulation.
Dublin Core
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Title
A name given to the resource
Donne lavoratrici
Description
An account of the resource
Rita (classe 1931) e Marisa (classe 1939) ci raccontano la loro giovinezza e il tempo del lavoro in montagna. A casa, nei campi, nei prati e poi in azienda, donne operaie negli anni dal ‘50 al ’90.
Grazie a questa intervista realizzata tre anni fa da Wally Agostinis e Bruno Romanin (ai quali esprimiamo infinita riconoscenza per il lavoro di ricerca e documentazione della storia e delle ricchezze locali e che ci hanno concesso il video), scopriamo il sacrificio e l’orgoglio delle donne montanare, donne comuni, donne DoloMitiche!
Donne al contempo tradizionali e moderne, che con il loro lavoro hanno sostenuto le famiglie.
La Faria, la fabbrica di orologi Solari ha significato un’opportunità, lavoro e indipendenza; la manualità delle donne era un punto forte del lavoro in fabbrica, come racconta Marisa a un certo punto “eravamo in 30 donne su 100 dipendenti”… ok non è parità di genere ma un buon numero per gli anni ’60!
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Museo dell'Orologeria di Pesariis
Date
A point or period of time associated with an event in the lifecycle of the resource
2018
Source
A related resource from which the described resource is derived
Video intervista di Wally Agostinis e Bruno Romanin
Relation
A related resource
#DoloMythicWomen
2021
DolomitesMuseum
DolomitesMuseum2021
DoloMythicWomen
DoloMythischeFrauen
Donne
DonneDoloMitiche
Lavoro
Tra famiglia e lavoro
-
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Dublin Core
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Title
A name given to the resource
Museum Ladin Ciastel de Tor y Ursus ladinicus
Description
An account of the resource
Ciastel de Tor, famoso per la sua caratteristica torre e nel XIII secolo sede del giudizio “Thurn an der Gader”, è luogo di riferimento della cultura degli oltre 30.000 ladini, uniti nella loro identità da due elementi essenziali: la lingua derivata dal latino volgare e lo straordinario paesaggio montuoso delle Dolomiti. Dal 2001 il Ćiastel ospita il museo provinciale ladino. Esso fornisce preziose informazioni sulla geologia, archeologia, storia, lingua, sul turismo e artigianato artistico delle cinque valli ladine. <a href="http://www.visitdolomites.com/page2/museum-ladin-ciastel-de-tor/" target="_blank" rel="noreferrer noopener">www.visitdolomites.com</a><br /><br /><span>Il Museo Ladins Ursus ladinicus è dedicato alla storia delle Dolomiti e alla loro formazione geologica, ma anche ad un antico abitante di questi territori: l’orso delle caverne che viveva nei boschi delle Dolomiti 40.000 anni fa. All’interno del museo è stato ricostruito l’habitat dell’Ursus ladinicus, con numerosi reperti originali e installazioni video e addirittura la grotta delle Conturines, dove l’orso è stato ritrovato. Il museo, durante i periodo di apertura, ospita inoltre diversi eventi culturali. </span><a href="http://www.visitdolomites.com/page2/museo-ladins-ursus-ladinicus/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">www.visitdolomites.com</a>
Source
A related resource from which the described resource is derived
<a href="http://http//www.museumladin.it" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Sito internet del museo</a>
Coverage
The spatial or temporal topic of the resource, the spatial applicability of the resource, or the jurisdiction under which the resource is relevant
Str. Tor, 65, 39030 San Martino In Badia BZ
Strada Micurà de Rü, 26, 39030 San Cassiano BZ
Still Image
A static visual representation. Examples include paintings, drawings, graphic designs, plans and maps. Recommended best practice is to assign the type Text to images of textual materials.
Dublin Core
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Title
A name given to the resource
Paesaggio e uomo, uomo e paesaggio
Description
An account of the resource
<br />Il paesaggio influenza l’evoluzione dell’uomo, come anche l’uomo influenza l’evoluzione del paesaggio. Quanti paesini qua intorno si chiamano Runch, Roncat, Ronch? <br />Tutte testimonianze di pendii dissodati. <br />E i prati di montagna? I lariceti? Habitat seminaturali creati dall’uomo. Il primo, hot spot di biodiversità, il secondo, un tipo di bosco ideale per gli armenti: bello spazioso e soleggiato. Arrivederci abeti rossi! Ma c’è sempre la festa degli alberi…<br /><br />Archivio fotografico Museum Ladin Ciastel de Tor: Collezione Hans Pescoller - Collezione Tomesc Ploner (La Valle, prima metà del '900) - Collezione Franz Vittur (La Villa, 1962, festa degli alberi) <br /><br />Die Landschaft beeinflusst die Entwicklung des Menschen, wie auch der Mensch die Entwicklung der Landschaft beeinflusst. Wie viele Siedlungen in unserer Gegend heißen Runch, Roncat, Ronch? Der Name weist auf die seit bereits langer Zeit gepflügten Hängen. Und die Bergwiesen? Der Lärchenwald? Vom Menschen neugeschaffene Lebensräume. Der erste ist ein Hot Spot für die biologische Vielfalt, der zweite eine ideale Weide für Tiere: schön, geräumig und sonnig. Auf Wiedersehen Fichten! Aber der Schulausflug „La festa di lëgns“ bewahrt noch heute eine alte Tradition. <br /><br />Fotoarchiv Museum Ladin Ciastel de Tor:Sammlung Hans Pescoller - Sammlung Tomesc Ploner (Wengen, erste Hälfte des 20.Jhd) - Sammlung Franz Vittur (Stern, 1962, “festa degli alberi”)
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Museum Ladin Ciastel de Tor y Ursus ladinicus
Date
A point or period of time associated with an event in the lifecycle of the resource
18/05/2021
Relation
A related resource
LandscapeofLife
2021
Albero
DolomitesMuseum
DolomitesMuseum2021
DoloMythicWomen
DoloMythischeFrauen
DonneDoloMitiche
Gestione e trasformazione del paesaggio
habitat
LandscapeofLife
Lavoro
Lebenslandschaft
Paesaggio
PaesaggiodiVita
-
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Dublin Core
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Title
A name given to the resource
Museum Ladin Ciastel de Tor y Ursus ladinicus
Description
An account of the resource
Ciastel de Tor, famoso per la sua caratteristica torre e nel XIII secolo sede del giudizio “Thurn an der Gader”, è luogo di riferimento della cultura degli oltre 30.000 ladini, uniti nella loro identità da due elementi essenziali: la lingua derivata dal latino volgare e lo straordinario paesaggio montuoso delle Dolomiti. Dal 2001 il Ćiastel ospita il museo provinciale ladino. Esso fornisce preziose informazioni sulla geologia, archeologia, storia, lingua, sul turismo e artigianato artistico delle cinque valli ladine. <a href="http://www.visitdolomites.com/page2/museum-ladin-ciastel-de-tor/" target="_blank" rel="noreferrer noopener">www.visitdolomites.com</a><br /><br /><span>Il Museo Ladins Ursus ladinicus è dedicato alla storia delle Dolomiti e alla loro formazione geologica, ma anche ad un antico abitante di questi territori: l’orso delle caverne che viveva nei boschi delle Dolomiti 40.000 anni fa. All’interno del museo è stato ricostruito l’habitat dell’Ursus ladinicus, con numerosi reperti originali e installazioni video e addirittura la grotta delle Conturines, dove l’orso è stato ritrovato. Il museo, durante i periodo di apertura, ospita inoltre diversi eventi culturali. </span><a href="http://www.visitdolomites.com/page2/museo-ladins-ursus-ladinicus/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">www.visitdolomites.com</a>
Source
A related resource from which the described resource is derived
<a href="http://http//www.museumladin.it" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Sito internet del museo</a>
Coverage
The spatial or temporal topic of the resource, the spatial applicability of the resource, or the jurisdiction under which the resource is relevant
Str. Tor, 65, 39030 San Martino In Badia BZ
Strada Micurà de Rü, 26, 39030 San Cassiano BZ
Dublin Core
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Title
A name given to the resource
Donne dolomitiche
Description
An account of the resource
#ëresdelsdolomites #dolomythischefrauen #donnedolomitiche archif de retrac dl Museum Ladin Ciastel de Tor - coleziun Hans Pescoller #dolomitesmuseum - Museo Dolom.it - Dolomites UNESCO (filmato cun fotos de Hans Pescoller)
Date
A point or period of time associated with an event in the lifecycle of the resource
11/05/2021
Relation
A related resource
DoloMythicWomen
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Museum Ladin Ciastel de Tor y Ursus ladinicus
2021
canzoni
DolomitesMuseum
DolomitesMuseum2021
DoloMythicWomen
DoloMythischeFrauen
Donne
DonneDoloMitiche
Lavoro
-
https://patrimonio.museodolom.it/files/original/52e30b7f6c2f22e3cdd87540fa7fde50.JPG
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Dublin Core
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Title
A name given to the resource
Carnia Musei Rete Museale
Description
An account of the resource
<p style="font-weight: 400;">CarniaMusei è una rete di musei che vogliono farsi conoscere</p>
<p style="font-weight: 400;">Le tante storie che la Carnia racconta si possono scoprire anche attraverso i suoi musei, preziose realtà che si sono unite in Rete per crescere insieme ed offrire più servizi al pubblico. Musei ed esposizioni permanenti, parchi d’arte contemporanea e centri visite sono i tasselli di una nuova mappa del territorio carnico, di luoghi che vogliono raccontarsi ai visitatori ed offrire servizi su misura creando continue suggestioni.</p>
<p style="font-weight: 400;"><a href="http://www.carniamusei.org/" data-saferedirecturl="https://www.google.com/url?q=http://www.carniamusei.org&source=gmail&ust=1648115265110000&usg=AOvVaw0ACqunfjtTxoMCwf1Y9Me7">www.carniamusei.org</a></p>
<br /> <a href="http://www.visitdolomites.com/page2/museo-geologico-della-carnia/" target="_blank" rel="noreferrer noopener">www.visitdolomites.com</a>
Source
A related resource from which the described resource is derived
<a href="http://www.carniamusei.org/museo.html?entityID=428" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Sito internet del museo</a>
Coverage
The spatial or temporal topic of the resource, the spatial applicability of the resource, or the jurisdiction under which the resource is relevant
via Carnia Libera 1944
n. 29 - 33028 Tolmezzo
Still Image
A static visual representation. Examples include paintings, drawings, graphic designs, plans and maps. Recommended best practice is to assign the type Text to images of textual materials.
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Title
A name given to the resource
LAVORARE CON GIOIA: la forza delle donne sappadine
Description
An account of the resource
Pit luscht orbatn / Lavorare con gioia: anche la fatica di accatastare la legna per l'inverno è un lavoro meno faticoso se fatto con gioia.
La forza delle donne sappadine protagoniste della quotidianità e nel sostentamento della famiglia, ieri come oggi.
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
CarniaMusei e il Museo Etnografico G. Fontana di Sappada. Foto di Paola Piller Roner .
Source
A related resource from which the described resource is derived
www.carniamusei.org
Relation
A related resource
#DoloMythicWomen
2021
DolomitesMuseum
DolomitesMuseum2021
DoloMythicWomen
DoloMythischeFrauen
Donne
DonneDoloMitiche
Lavoro
Tra famiglia e lavoro
-
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Dublin Core
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Title
A name given to the resource
Museo dell'Occhiale
Description
An account of the resource
Il Museo ha la funzione di raccogliere, studiare e conservare il patrimonio di oggetti, immagini, testimonianze scritte e orali riguardanti la storia dell'occhiale e di altri strumenti ottici nelle sue diverse declinazioni, e di documentare lo sviluppo dell'industria dell'occhiale e dei suoi annessi nella Provincia di Belluno. La valorizzazione di tale patrimonio e la divulgazione degli aspetti storico-culturali ad esso sottesi costituiscono un altro importante obiettivo di questa istituzione culturale.
Source
A related resource from which the described resource is derived
<a href="http://www.museodellocchiale.it" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Sito internet del museo</a>
Coverage
The spatial or temporal topic of the resource, the spatial applicability of the resource, or the jurisdiction under which the resource is relevant
Via Arsenale, 1
5, 32044 Pieve di Cadore BL
Dublin Core
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Title
A name given to the resource
Società Anonima Fabbrica Italiana Lavorazione Occhiali - Safilo
Description
An account of the resource
La Società Anonima Fabbrica Italiana Lavorazione Occhiali (Safilo) è stata fondata nel 1934 da Guglielmo Tabacchi.
La fabbrica iniziò a produrre occhiali da vista e occhiali da sole con montature in metallo e in celluloide diventando nel corso del tempo sempre più importante.
Dopo l’occupazione tedesca del 1943 gli operai che vi lavoravano furono costretti a produrre solo occhiali con la montatura in celluloide a due colori, ambra e avana rossiccio, però nella riorganizzazione post bellica furono introdotte le macchine a induzione, venne potenziata la produzione di energia elettrica e furono progettate macchine automatiche e semi automatiche.
Guglielmo Tabacchi fondò nel 1970 la fiera dell’ottica a Milano, insieme a Mario Lozza.
Abbiamo voluto proporvi questa foto perché la fabbrica, con tutti i suoi edifici, si inserisce in un contesto naturalistico, con presenza di prati e soprattutto aree boschive. Potete forse notare gli alberi in basso a sinistra, inseriti con un fotomontaggio. Per nascondere qualcosa o per evidenziare l’elemento naturale? Voi cosa ne dite?
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Museo dell'Occhiale
Source
A related resource from which the described resource is derived
https://www.instagram.com/p/CPGaNGjpuPN/?utm_medium=copy_link
2021
DolomitesMuseum
DolomitesMuseum2021
DoloMythicWomen
DoloMythischeFrauen
DonneDoloMitiche
Gestione e trasformazione del paesaggio
LandscapeofLife
Lavoro
Lebenslandschaft
PaesaggiodiVita
-
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Dublin Core
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Title
A name given to the resource
Museo Dolom.it
Dublin Core
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Title
A name given to the resource
Cambio radicale di vita
Description
An account of the resource
Il mio paesaggio di vita è rappresentato da questo: un cambio radicale di VITA, partendo da un lavoro in ufficio ho scelto di avviare una attività agricola a Gosaldo (BL) dedicandomi all'allevamento di capre camosciate per produrre latte e i nostri formaggi qui in azienda. Una piccola azienda multifunzionale, con una piccola produzione di miele di montagna, erbe aromatiche e confetture artigianali.
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Azienda Agricola Liliana
Source
A related resource from which the described resource is derived
https://www.instagram.com/p/CPBtm-HpKMw/?utm_source=ig_web_copy_link
2021
Alimentazione
DolomitesMuseum
DolomitesMuseum2021
DoloMythicWomen
DoloMythischeFrauen
DonneDoloMitiche
LandscapeofLife
Lavoro
Vivere dal territorio
-
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Dublin Core
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Title
A name given to the resource
Museo Dolom.it
Dublin Core
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Title
A name given to the resource
Moira Donati, allevatrice d'asine.
Description
An account of the resource
"E le amiche cosa dicono? «Sanno che “la
Moira” lavora tanto. Una volta mi è capitato di andare a dormire alle 2 del mattino per poi svegliarmi alle 4 e andare a #mungere… Credo che da parte delle #amiche ci sia sincera ammirazione, ma non è facile capire una scelta come la mia. Chi non capisce… poi viene qui e vede tutta questa bellezza» e allora “la Moira” #sorride. «A chi pensa di fare un #lavoro come il mio io dico di andare avanti... Bisogna avere visione e si deve continuare tutti i giorni».
Parole e musica di Moira Donati, allevatrice d'asine. Loro le regalano l'oro bianco, quel #latte che fa funzionare la sua azienda agricola. Latte da bere, ma anche per fare creme per i prodotti estetici.
Stalla tirata a lucido. Moira abbraccia quelle asine, che le danno da #vivere, tanta #soddisfazionee anche affetto. Loro ti guardano e quasi sembra che capiscano.
A volte ti senti osservato, quasi giudicato.
Tutto iniziò qualche anno fa, con un #regalo. C’è chi alla fidanzata regala un gioiello, cioccolatini, abiti, un gattino, un cagnolino.
Moira Donati, nel giorno del compleanno, si è vista infiocchettare un’asina. Mafalda – questo il nome dell’animale – ha fatto da apripista. Era il 2009. Oggi le asine sono 50. La sua impresa si chiama Agrilife, vita agricola, quella che ha scelto per sé.
Dal libro #donnedolomitiche
di @andrea_tomasi_journalist Foto di @angelica.trinco
Un progetto editoriale realizzato con Accademia della Montagna e Trentino School of Management
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Andrea Tomasi
Source
A related resource from which the described resource is derived
https://www.instagram.com/p/CFb8nssqf0W/?utm_source=ig_web_copy_link
2021
DolomitesMuseum
DolomitesMuseum2021
DoloMythicWomen
DoloMythischeFrauen
Donne
DonneDoloMitiche
Lavoro
Tra famiglia e lavoro
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Dublin Core
The Dublin Core metadata element set is common to all Omeka records, including items, files, and collections. For more information see, http://dublincore.org/documents/dces/.
Title
A name given to the resource
Museo Dolom.it
Dublin Core
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Title
A name given to the resource
Donne scienziate
Subject
The topic of the resource
DoloMythicWomen campagna Musei delle Dolomiti 2021
Description
An account of the resource
Questa felce dell'Anisiano di Kühwiesenkopf/Monte Prá della Vacca nelle Dolomiti Settentrionali porta il nome di due importanti scienziate: Gordonopteris lorigae! La geologia è un campo dove le donne sono rare, e la storia della scoperta delle Dolomiti ha solo pochissime donne famose. Ma ce ne sono due eccezionali, a cui è stato dato il nome di un fossile vegetale. Maria Matilda Ogilvie Gordon non è stata solo una geologa e politica britannica, è stata la prima donna a ricevere un dottorato di ricerca dall'Università di Londra e la prima donna a ricevere un dottorato dall'Università LMU di Monaco di Baviera. Fu anche molto importante per la scoperta della geologia delle Dolomiti e fu la prima a figurare e descrivere piante fossili delle Dolomiti. Carmela Loriga Broglio era professoressa presso l'Università di Ferrara. Il suo campo principale erano gli invertebrati delle Alpi meridionali con particolare interesse per le Dolomiti. Aveva però anche una grande passione per le piante fossili.
Fern named after two important scientists: Gordonopteris lorigae from the Anisian of Kühwiesenkopf in the Northern Dolomites! Geology is a field where women are rare, the history of the discovery of the Dolomites has only very few women that are known. But there are two after which a plant fossil has been named.
Dame Maria Matilda Ogilvie Gordon was not only a british geologist and politician, she was the first first woman to be awarded a Doctor of Science from University of London and the first woman to be awarded a PhD from the LMU University of Munich. She was also very important for the discovery of the geology of the Dolomites and she was the first to figure, enlist and describe plant fossils from the Dolomites.
Carmela Loriga Broglio was professor at the University of Ferrara. Her main field were invertebrates of the Southern Alps with special interest to the Dolomites. She had, however, also a great passion for fossil plants.
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Evelyn Kustatscher
Source
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https://www.facebook.com/100001417136731/posts/4155332381190625/?extid=0&d=n
2021
DolomitesMuseum
DolomitesMuseum2021
DoloMythicWomen
DoloMythischeFrauen
Donne
Donne pioniere
DonneDoloMitiche
Fossili
Lavoro
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Dublin Core
The Dublin Core metadata element set is common to all Omeka records, including items, files, and collections. For more information see, http://dublincore.org/documents/dces/.
Title
A name given to the resource
Museo Dolom.it
Dublin Core
The Dublin Core metadata element set is common to all Omeka records, including items, files, and collections. For more information see, http://dublincore.org/documents/dces/.
Title
A name given to the resource
Ciòde e ciodéti
Subject
The topic of the resource
DoloMythicWomen campagna Musei delle Dolomiti 2021
Description
An account of the resource
Post 50 - Ciòde e ciodéti
Prima del 1914, era consuetudine che le donne del Bellunese e del Feltrino praticassero forme di emigrazione stagionale verso l’impero d’Austria. Bastava superare la frontiera, a Tezze di Grigno, per entrare in Trentino, dove c’erano possibilità lavorative migliori di quelle offerte dalla madrepatria. Le lavoratrici venete erano chiamate “ciòde” dai trentini, forse perché portavano scarpe chiodate, oppure per l’abitudine a scandire il discorso con l’intercalare “ciò”. I bambini che queste donne portavano con sé, per avviarli al lavoro, erano chiamati “ciodéti”.
Dato che le ciòde lavoravano in genere come braccianti agricole, la stagione iniziava verso fine marzo. Una volta superato, spesso clandestinamente, il confine italo-austriaco e raggiunta la città di Trento, le lavoratrici si raccoglievano sotto il tiglio di piazza Duomo, dove i contadini andavano a incontrarle, in un sistema noto come “mercà dele ciòde”. Il lavoro, nei campi della valle dell’Adige, era duro, poco qualificato ma molto faticoso, e le retribuzioni scarse; spesso i ciodéti ricevevano solo vitto, alloggio e qualche vestito. Le occupazioni variavano nel tempo: si passava dall’aratura e semina della primavera allo sfalcio del fieno in estate, ai raccolti dell’autunno. Non era raro che, tra un lavoro e l’altro, le ciòde si ritrovassero a vivere per strada o che incappassero in molestie e forme di sfruttamento.
La stagione finiva a novembre; alcune donne ritornavano a casa in Italia, mentre per altre la necessità di guadagno era tale da spingerle verso il Nordtirol e il Vorarlberg, per lavorare nelle fabbriche durante l’inverno. In genere, le ciòde erano giovani e nubili; una volta sposate, se continuavano ad emigrare, era probabile che si dedicassero alla professione di balia da latte. Con la prima guerra mondiale il flusso migratorio delle ciòde si interruppe; in seguito, i cambiamenti economici e sociali dei territori coinvolti non ne permisero la ripresa.
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Museo Geologico delle Dolomiti - Predazzo
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<p>In collaborazione con il Comune di Predazzo, è il Museo specializzato nella geologia delle Dolomiti Patrimonio Mondiale dell’umanità UNESCO e in particolare delle Valli di Fiemme e Fassa. Fondato nel 1899 per iniziativa della Società Magistrale di Fiemme e Fassa allo scopo di valorizzare il patrimonio geologico e naturalistico locale e di promuoverne la conoscenza, dal 2012 è sezione territoriale del MUSE.</p>
<p>Le collezioni scientifiche sono costituite da un patrimonio di oltre 14.000 esemplari, tra cui la più ricca collezione di fossili invertebrati delle scogliere medio-triassiche conservata in Italia. Il Museo si completa e allarga sul territorio circostante con il “Sentiero geologico del Dos Capèl” fruibile nel periodo estivo.</p>
<p>Articolato su due piani l'allestimento permette al visitatore di immergersi nei paesaggi dolomitici scoprendone la storia e il significato. Al piano terra il percorso offre una finestra sulle Dolomiti, con l’obiettivo di evidenziarne la centralità nella nascita del pensiero scientifico, approfondire le motivazioni e i criteri sui quali si basa il loro valore universale, fornire chiavi di lettura efficaci per la loro valorizzazione. Il piano interrato si propone come un viaggio tra le Dolomiti di Fiemme e Fassa: dal Lagorai, al Latemar e al Catinaccio, dal Gruppo di Sella, alla Marmolada e ai Monti Monzoni, presentate nelle loro peculiarità e nei loro rapporti con i territori circostanti.</p>
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Corso del Lavoro e della Scienza, 3, 38122 Trento TN
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May Ogilvie Gordon
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Maria Matilda Ogilvie Gordon conosciuta come May Ogilvie Gordon è stata un’influente geologa, paleontologa e politica scozzese. Pioniera per i suoi studi e le sue pubblicazioni a carattere paleontologico e stratigrafico in area dolomitica.
Maria fu la prima donna a ricevere i titoli di Doctor of Science presso l'Università di Londra e un dottorato di ricerca presso l'Università di Monaco.
La sua passione per la geologia cominciò a svilupparsi fin dall’infanzia durante le vacanze nelle highlands scozzesi assieme al fratello Francis, anche lui futuro geologo.
May visitò le Dolomiti per la prima volta nel luglio del 1891 su invito del barone e scienziato Ferdinand von Richthofen. Al termine del soggiorno -di cinque settimane a Ortisei- la Gordon decise di rimanere da sola per proseguire in autonomia il rilevamento geologico dell'area di San Cassiano. Per svolgere al meglio il suo compito imparò anche ad arrampicare grazie all’aiuto dalle esperte guide alpine locali.
Già ai suoi tempi - con non poche difficoltà - May riuscì ad ottenere il pieno riconoscimento in patria e all'estero del suo lavoro...e anzi, nel corso degli anni è stata definita la geologa sul campo più produttiva della sua epoca! Anche per questo è diventata una straordinaria icona e un modello di emancipazione per le donne.
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Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo - Muse Museo delle Scienze
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