Facera da ors e da salvan - Maschera da orso e da uomo selvaggio

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Titolo

Facera da ors e da salvan - Maschera da orso e da uomo selvaggio

Descrizione

Nel folklore europeo si crede che il 2 febbraio (giorno nel quale il calendario romano celebra con la Candelora la festa della luce), l’orso esca dal letargo e verifichi l’andamento della stagione […]. In molte aree europee il 2 febbraio segna anche l’inizio delle mascherate invernali, spesso aperte dall’orso accompagnato dal suo domatore che ne contiene l’irruenza. L’ambiguità posturale dell’orso, che, unico fra gli animali, riesce a camminare eretto, ne fanno una figura simbolica instabile e pronta a trasformarsi nella miriade di varianti che a un certo punto della sequenza metamorfica avvicinano l’orso a quella grande categoria di “uomini selvaggi” attestati nel folklore mascherato di tutta Europa.
In una serie di narrative della cultura popolare documentate in tutto l’arco alpino, l’uomo selvaggio figura come eroe culturale di tecniche fondamentali nella rivoluzione neolitica quali furono l’agricoltura e la caseificazione.
La maschera dell’uomo selvaggio, selvadech, salvan, om dal bosch – ma anche Bilmon, Wilder Mann, Wilde in area germanica –si situa pertanto a mezza via fra l’orso come messaggero e interprete della primavera e la schiera degli spiriti della vegetazione.

Autore

Martina Chiocchetti - Museo Ladin de Fascia

Fonte

Cesare Poppi, Saggi di Antropologia Ladina e Alpina vol. 2, Carnevale e ritualità, 2020, Istitut Cultural Ladin "majon di fascegn", Sèn Jan

Citazione

Museo Ladin de Fascia, “Facera da ors e da salvan - Maschera da orso e da uomo selvaggio,” Patrimonio - Museo Dolom.it, accessed April 18, 2024, https://patrimonio.museodolom.it/items/show/4791.

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