Le alte vie brevi
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Titolo
Le alte vie brevi
Descrizione
Successivamente alla creazione e divulgazione delle alte vie classiche (che per brevità riassumiamo dalla n. 1 alla n. 6), nasceranno ulteriori AlteVie. Le vie di maggiore interesse con tracciato breve sono di seguito descritte riportandone anche l’indicazione della paternità, così come verificabile dalle Guide pubblicate. Alta Via delle Dolomiti 7 Da Pieve d'Alpago a Tambre. 36 km, escursione prevista in 5 giorni, Alta Via n. 7 ideata da Pietro Fain e Toni Sanmarchi nel 1976 Nelle Prealpi dell’Alpago gruppo montuoso Col Nudo - Cavallo - circa 36 km. Nel 1976 usciva il volume Alta Via n. 7 delle Prealpi Bellunesi e dell’Alpago di Pietro Fain e Toni Sanmarchi per i tipi dell’ Editore Tamari di Bologna. Negli anni successivi si sono imposte alcune modifiche al tracciato originale, con la realizzazione di importanti opere da parte della Sezione di Vittorio Veneto del Club Alpino Italiano, come il “Sentiero attrezzato Rino Costacurta” sul Teverone e il Bivacco “Alessio Toffolon” a Forcella Antander, che lo hanno sicuramente reso più logico e avvicinabile. L’Alta Via n. 7 è stata intitolata all’austriaco Lothar Patéra; un grande pioniere dell’alpinismo che, all’inizio del Novecento, coltivò uno stile rivolto verso montagne poco conosciute, ma non per questo meno belle e appaganti. Fondamentale è la seconda pubblicazione della guida di questa via, con i relativi aggiornamenti, risalente al 2003, curata da Italo Zandonella Callegher e pubblicata dalla Provincia di Belluno. Difficoltà: da EE a EEA (terreno impervio, percorsi alpinistici attrezzati). AVia n. 8 ideata da Italo Zandonella Callegher nel 1972 chiamata anche Via degli Eroi. Da Feltre a Bassano del Grappa - Massiccio del Grappa - sentieri di Montagna e di Guerra - percorso di circa 63 km. Il percorso di base si svolge su sentieri non particolarmente impegnativi per un buon escursionista e sono attrezzati nei passaggi o nei tratti scabrosi. Alcune tappe presentano notevoli dislivelli in salita, altri anche in discesa. L’idea di tracciare un’Alta Via sul Massiccio del Grappa, così diverso morfologicamente dalle classiche Dolomiti, nacque a Italo Zandonella Callegher nel 1972. In quell’anno veniva pubbblicato su “Lo Scarpone” l’articolo “Scopriamo la Valle di Schievenìn” con lo scopo di richiamare l’attenzione su queste montagne sconosciute e di far conoscere le nascoste bellezze di un sistema montuoso non certo dolomitico, ma ugualmente e straordinariamente complesso e interessante. Questa Alta Via consente di apprezzare il paesaggio prealpino del massiccio del Grappa: pareti, foreste, sentieri di pace e di guerra, malghe, casón, fojaròi, flora e fauna di pregio. Questa Alta Via è stata denominata Pre-Dolomiti n. 8 - degli Eroi. Difficoltà: T, E, EE, breve tratto di EEA. Per completezza d’informazione, va detto che Trekking Italia pubblicizza un altro percorso di Alta via n. 8 chiamato dei Panorami, da Bressanone al Passo di Costalunga. Questa diversa versione dell'Alta Via n. 8 interseca le Odle, lo Sciliar, il Catinaccio, le Torri del Vajolet, il Latemar in una successione straordinaria di montagne dolomitiche. Per la bellezza degli scenari, questo percorso viene anche chiamato "Alta via dei Panorami" [https://www.trekkingitalia.org/scheda-trek/-/trek/145761/lalta-via-delle-dolomiti-n-8] Alta Via delle Dolomiti Bellunesi Il tracciato, ultimato nel 2019, parte da Forno di Zoldo e arriva a Feltre: tra lunghe distanze, ambienti spettacolari e accoglienza genuina. Per la realizzazione hanno collaborato varie Sezioni CAI del bellunese. [http://www.loscarpone.cai.it/news/items/una-nuova-alta-via.html] L’Alta Via Dolomiti Bellunesi è pensata per essere percorsa in 7 giornate. Tappe e punti di appoggio sono liberamente programmabili con un unico denominatore comune: grandi dislivelli, lunghe distanze, ambienti spettacolari e sentieri distanti dal turismo di massa. Una riscoperta di una montagna che è rimasta immutata nel tempo e dove la natura si sta riprendendo spazi abbandonati dall’uomo. Il percorso parte da Forno di Zoldo, punto più a nord del Parco e attraversa i gruppi del Prampèr - Mezzodì del Talvena e della Schiara. Aggira i selvaggi e quasi impenetrabili Monti del Sole, sale sui Piani Eterni, ci permette di ammirare le imponenti dolomitiche cime del Cimonega e poi, con una lunga traversata lungo le Vette Feltrine ci porta a Feltre, la porta meridionale del Parco. Sono Dolomiti inaspettate per chi è abituato alla loro versione “patinata”. L’idea di questo percorso in alta quota è stata inizialmente abbozzata da Teddy Soppelsa. Negli anni più recenti (2017-2018) l’AltaVia ha preso forma grazie all’interessamento della sezione CAI di Feltre, dell’Ente Parco Dolomiti Bellunesi e di un gruppo di ragazzi, under 30 nati e cresciuti tra le vallate bellunesi, che hanno contribuito ad attuare questo percorso chiamato “Alta Via Dolomiti Bellunesi”. E’ attivo il sito web dedicato a quest’AltaVia.
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Collezione
Citazione
Stefano Zardini Lacedelli, “Le alte vie brevi,” Patrimonio - Museo Dolom.it, accessed November 18, 2024, https://patrimonio.museodolom.it/items/show/4214.