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Dublin Core
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Title
A name given to the resource
Museo Ladin de Fascia
Description
An account of the resource
I diversi aspetti della civiltà ladina, dalla preistoria all’organizzazione istituzionale, dalla ritualità civile e religiosa alle credenze e alle tradizioni, fino all’avvento dell’alpinismo e del turismo di massa, un viaggio nella storia e nei costumi di un popolo si snodano lungo i 600 metri quadrati del Museo ladino di Fassa. Qui sono ospitate le collezioni etnografiche dell’Istitut Cultural Ladin frutto di vent’anni di ricerche, che raccontano il processo di formazione di un popolo attraverso le testimonianze della cultura materiale e spirituale, dalle origini fino ad oggi. Per poter rispecchiare l’immagine di una comunità viva e cosciente di sé, caratterizzata da una lingua propria, da un territorio e da una storia particolari, il Museo si articola anche sul territorio, con sezioni locali, per formare un vero e proprio percorso etnografico attraverso l’intera vallata. <a href="http://www.visitdolomites.com/page2/museo-ladin-de-fascia-museo-ladino-di-fassa/" target="_blank" rel="noreferrer noopener">www.visitdolomites.com</a>
Source
A related resource from which the described resource is derived
<a href="https://www.istladin.net/it/museo-ladin-de-fascia" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Sito internet del museo</a>
Coverage
The spatial or temporal topic of the resource, the spatial applicability of the resource, or the jurisdiction under which the resource is relevant
Str. de Sèn Jan, 5, 38036 Pozza di Fassa TN
Still Image
A static visual representation. Examples include paintings, drawings, graphic designs, plans and maps. Recommended best practice is to assign the type Text to images of textual materials.
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Title
A name given to the resource
Facera da laché e da marascon - Maschere Guida
Description
An account of the resource
Nel Carnevale della val di Fassa Laché e Marascons reggono una facera dai tratti particolari modellata sui lineamenti di giovani efebi, prive di quei tratti sessuali marcatamente maschili o femminili (barba e baffi per gli uomini, labbra ben modellate e capigliatura in evidenza per le donne) che sono caratteristici di tutte le altre maschere. La facera viene portata in mano, sottolineata da un candido fazzoletto di pizzo, desunto dal corredo femminile. Se si richiama il fatto che gli attori delle Maschere Guida venivano interpretati dai coscritti dell’anno, è possibile vedere come le fattezze della facera siano rappresentative dell’identità socio-sessuale dei loro attori: rappresentanti dei giovani non sposati, appaiono personaggi in bilico tra lo status infantile e quello di persona adulta pienamente socializzata.
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Martina Chiocchetti - Museo Ladin de Fascia
Source
A related resource from which the described resource is derived
Cesare Poppi, Saggi di Antropologia Ladina e Alpina vol. 2, Carnevale e ritualità, 2020, Istitut Cultural Ladin "majon di fascegn", Sèn Jan
DolomitesMuseum
DolomitesMuseum2020
Mountainrites
Riti e maschere
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Dublin Core
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Title
A name given to the resource
Museo Ladin de Fascia
Description
An account of the resource
I diversi aspetti della civiltà ladina, dalla preistoria all’organizzazione istituzionale, dalla ritualità civile e religiosa alle credenze e alle tradizioni, fino all’avvento dell’alpinismo e del turismo di massa, un viaggio nella storia e nei costumi di un popolo si snodano lungo i 600 metri quadrati del Museo ladino di Fassa. Qui sono ospitate le collezioni etnografiche dell’Istitut Cultural Ladin frutto di vent’anni di ricerche, che raccontano il processo di formazione di un popolo attraverso le testimonianze della cultura materiale e spirituale, dalle origini fino ad oggi. Per poter rispecchiare l’immagine di una comunità viva e cosciente di sé, caratterizzata da una lingua propria, da un territorio e da una storia particolari, il Museo si articola anche sul territorio, con sezioni locali, per formare un vero e proprio percorso etnografico attraverso l’intera vallata. <a href="http://www.visitdolomites.com/page2/museo-ladin-de-fascia-museo-ladino-di-fassa/" target="_blank" rel="noreferrer noopener">www.visitdolomites.com</a>
Source
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<a href="https://www.istladin.net/it/museo-ladin-de-fascia" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Sito internet del museo</a>
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Str. de Sèn Jan, 5, 38036 Pozza di Fassa TN
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Title
A name given to the resource
Mèscres a bel e mèscres a burt - I belli e i brutti
Description
An account of the resource
Il corteo carnevalesco in Fassa è tradizionalmente costituito da figure mascherate di due tipi, di solito riunite in coppie dai caratteri sessuali fortemente marcati. Le maschere a bel, ben vestite, aggraziate ed eleganti rappresentano una bellezza idealizzata ed hanno un comportamento misurato ed elegante. Le maschere a burt, sgraziate, invadenti e goffe esagerano in senso caricaturale e grottesco la fisionomia del volto. L’identità degli attori è accuratamente celata dalla facera, l’indispensabile maschera lignea scolpita a mano nel legno di cirmolo. Ogni maschera cerca di nascondere accuratamente la propria identità, alterando addirittura la voce o non parlando affatto. Tentare di togliere la facera ad una maschera viene considerato come la violazione di un tabù.
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Martina Chiocchetti - Museo Ladin de Fascia
Source
A related resource from which the described resource is derived
Archivio Istitut Cultural Ladin "majon di fascegn"
DolomitesMuseum
DolomitesMuseum2020
Mountainrites
Riti e maschere
-
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Dublin Core
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A name given to the resource
Museo Ladin de Fascia
Description
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I diversi aspetti della civiltà ladina, dalla preistoria all’organizzazione istituzionale, dalla ritualità civile e religiosa alle credenze e alle tradizioni, fino all’avvento dell’alpinismo e del turismo di massa, un viaggio nella storia e nei costumi di un popolo si snodano lungo i 600 metri quadrati del Museo ladino di Fassa. Qui sono ospitate le collezioni etnografiche dell’Istitut Cultural Ladin frutto di vent’anni di ricerche, che raccontano il processo di formazione di un popolo attraverso le testimonianze della cultura materiale e spirituale, dalle origini fino ad oggi. Per poter rispecchiare l’immagine di una comunità viva e cosciente di sé, caratterizzata da una lingua propria, da un territorio e da una storia particolari, il Museo si articola anche sul territorio, con sezioni locali, per formare un vero e proprio percorso etnografico attraverso l’intera vallata. <a href="http://www.visitdolomites.com/page2/museo-ladin-de-fascia-museo-ladino-di-fassa/" target="_blank" rel="noreferrer noopener">www.visitdolomites.com</a>
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Coverage
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Title
A name given to the resource
Facera da ors e da salvan - Maschera da orso e da uomo selvaggio
Description
An account of the resource
Nel folklore europeo si crede che il 2 febbraio (giorno nel quale il calendario romano celebra con la Candelora la festa della luce), l’orso esca dal letargo e verifichi l’andamento della stagione […]. In molte aree europee il 2 febbraio segna anche l’inizio delle mascherate invernali, spesso aperte dall’orso accompagnato dal suo domatore che ne contiene l’irruenza. L’ambiguità posturale dell’orso, che, unico fra gli animali, riesce a camminare eretto, ne fanno una figura simbolica instabile e pronta a trasformarsi nella miriade di varianti che a un certo punto della sequenza metamorfica avvicinano l’orso a quella grande categoria di “uomini selvaggi” attestati nel folklore mascherato di tutta Europa.
In una serie di narrative della cultura popolare documentate in tutto l’arco alpino, l’uomo selvaggio figura come eroe culturale di tecniche fondamentali nella rivoluzione neolitica quali furono l’agricoltura e la caseificazione.
La maschera dell’uomo selvaggio, selvadech, salvan, om dal bosch – ma anche Bilmon, Wilder Mann, Wilde in area germanica –si situa pertanto a mezza via fra l’orso come messaggero e interprete della primavera e la schiera degli spiriti della vegetazione.
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Martina Chiocchetti - Museo Ladin de Fascia
Source
A related resource from which the described resource is derived
Cesare Poppi, Saggi di Antropologia Ladina e Alpina vol. 2, Carnevale e ritualità, 2020, Istitut Cultural Ladin "majon di fascegn", Sèn Jan
DolomitesMuseum
DolomitesMuseum2020
Mountainrites
Riti e maschere
-
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A name given to the resource
Museo Ladin de Fascia
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I diversi aspetti della civiltà ladina, dalla preistoria all’organizzazione istituzionale, dalla ritualità civile e religiosa alle credenze e alle tradizioni, fino all’avvento dell’alpinismo e del turismo di massa, un viaggio nella storia e nei costumi di un popolo si snodano lungo i 600 metri quadrati del Museo ladino di Fassa. Qui sono ospitate le collezioni etnografiche dell’Istitut Cultural Ladin frutto di vent’anni di ricerche, che raccontano il processo di formazione di un popolo attraverso le testimonianze della cultura materiale e spirituale, dalle origini fino ad oggi. Per poter rispecchiare l’immagine di una comunità viva e cosciente di sé, caratterizzata da una lingua propria, da un territorio e da una storia particolari, il Museo si articola anche sul territorio, con sezioni locali, per formare un vero e proprio percorso etnografico attraverso l’intera vallata. <a href="http://www.visitdolomites.com/page2/museo-ladin-de-fascia-museo-ladino-di-fassa/" target="_blank" rel="noreferrer noopener">www.visitdolomites.com</a>
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Title
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La veia col maschioz - La vecchia con il lucchetto
Description
An account of the resource
La veia col maschioz (la vecchia con il lucchetto), è una maschera che ai giorni nostri appare raramente per non dire ormai del tutto scomparsa, contraddistinta da una facera da burt rappresentante una vecchia dalla bocca sigillata con un massiccio lucchetto. Il significato della maschera deve essere cercata nel complesso di pregiudizi che gli uomini ladini – e non solo - mantenevano in passato a proposito delle vecchie donne, ritenute essere pettegole e chiacchierone. La veia col maschioz allora proclama che in tempo di Carnevale, quando l’ordine quotidiano delle cose è invertito, “le vecchie donne tengono la bocca chiusa”.
Esempi di maschere lignee de la veia col maschioz sono attestati nella vicina val di Fiemme, mentre in Fassa questa maschera è documentata solamente da testimonianze orali.
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Martina Chiocchetti - Museo Ladin de Fascia
Source
A related resource from which the described resource is derived
Cesare Poppi, Saggi di Antropologia Ladina e Alpina vol. 2, Carnevale e ritualità, 2020 Istitut Cultural Ladin "majon di fascegn", Sèn Jan
DolomitesMuseum
DolomitesMuseum2020
Riti e maschere
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Dublin Core
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Museo Ladin de Fascia
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Title
A name given to the resource
Facera da crot - Maschera da corvo
Description
An account of the resource
Le maschere zoomorfe – come la facera da corvo, da gatto o da orso - sono eccezionalmente rare tra i Ladini, come del resto su tutto il versante meridionale delle Alpi dove prevalgono nettamente le maschere antropomorfe. In val di Fassa, poi, tali maschere sembrano essere il prodotto di sviluppi relativamente recenti del simbolismo carnevalesco (anni ’30 del XX secolo).
Ciononostante l’immagine di una mascherèda sugli sci svoltasi a Penìa negli anni ’50 documenta ben due maschere da corvo e al Museo Ladino se ne conservano due esemplari: una maschera-casco in tessuto e legno proveniente da Penìa e ascrivibile agli anni 1940-50 e una interamente in legno di cirmolo scolpita nel 1988 dal maestro Virgilio Soraperra.
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Martina Chiocchetti - Museo Ladin de Fascia
Source
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Cesare Poppi, Saggi di Antropologia Ladina e Alpina vol. 2, Carnevale e ritualità, 2020 Istitut Cultural Ladin "majon di fascegn", Sèn Jan
DolomitesMuseum
DolomitesMuseum2020
Riti e maschere
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Museo Ladin de Fascia
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Title
A name given to the resource
La mèscrs ries - Le maschere demoniache
Description
An account of the resource
Alcune mèscres (maschere) fassane mantengono l’arcaico carattere infernale di molte maschere europee.
Il Pizon fassano e i Lonc di Moena, impersonificazione degli spiriti infernali e delle anime irrequiete dei morti, escono per lo più nottetempo nei venerdì di Carnevale e il Mercoledì delle Ceneri, giorni interdetti alle altre maschere.
Anche gli Arlechign, col volto velato di bianco e una frusta in mano, conservano nel comportamento aggressivo e violento il carattere delle maschere demoniache.
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Martina Chiocchetti - Museo Ladin de Fascia
Source
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Archivio Istitut Cultural Ladin "majon di fascegn"
DolomitesMuseum
DolomitesMuseum2020
Riti e maschere
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Title
A name given to the resource
Museo Casa Bruseschi
Description
An account of the resource
Situata nei pressi della Chiesa di Pesariis, Casa Bruseschi è stata, a partire dal XVII secolo, residenza della famiglia Bruseschi, una delle più antiche ed importanti del paese carnico (documenti ritrovati nell’archivio parrocchiale ci permettono di ricostruirne la storia fino almeno al XV secolo). Nel 1963, grazie al lascito dell’ultima proprietaria Dorina Bruseschi, questa testimonianza, straordinaria sia dal punto di vista architettonico che da quello etnografico, è divenuta di proprietà della parrocchia ed è stata aperta ai visitatori come “museo della casa carnica”.
Source
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<a href="http://www.carniamusei.org/museo.html?entityID=437" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Sito internet del museo</a>
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Frazione, Pesariis, n, 37, 33020 Pesariis UD
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Title
A name given to the resource
La in sop - Chiedere la questua
Description
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Il primo giorno dell'anno i bambini andavano di casa in casa a fare la questua augurando buon anno. Recitavano la filastrocca in friulano che si sente nel video: "Sops, sops, coculas e lops. Dait o no dait in paradis lait." Il senso del motivo è: "Chiediamo la questua, noci e mele, che voi la diate o meno andrete in paradiso".
Le famiglie preparavano ai questuanti del pane spesso una tortina rustica "peta".
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Annalisa Cleva - museo Casa Bruseschi
Date
A point or period of time associated with an event in the lifecycle of the resource
12 dicembre 2020
Source
A related resource from which the described resource is derived
Vita tradizionale in Val Pesarina, Andreina Ciceri e Piera Rizzolati, Arti Grafiche Friulane UD, 1991
Relation
A related resource
#mountainrites
DolomitesMuseum
DolomitesMuseum2020
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Dublin Core
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Title
A name given to the resource
Ecomuseo del Vanoi
Description
An account of the resource
L’<a href="https://www.ecomuseo.vanoi.it/ecomuseo/" target="_blank" rel="noopener">Ecomuseo del Vanoi</a> è: <br />
<ul>
<li>un <strong>museo dello spazio</strong>, diffuso ed esteso a tutto l’ambiente, al paesaggio, ai luoghi e alle attività umane, alla cultura materiale e spirituale, agli spazi da riconoscere e vivere quotidianamente.</li>
<li>un <strong>museo del tempo</strong>, che dal passato dell’uomo in questo territorio, lo segua nel presente, aprendosi al futuro, riconoscendo la continuità della storia, le trasformazioni e le evoluzioni possibili.</li>
<li>un<strong> museo della comunità</strong>, uno specchio nel quale la popolazione si guarda per riconoscersi, dove cercare i valori del territorio a cui è legata, porgendolo ai suoi ospiti per farsi meglio comprendere nel rispetto del suo lavoro e delle sue identità.</li>
<li>un <strong>museo dei saperi</strong>, ancora presenti nelle attività, nei mestieri e nelle conoscenze conservate nella memoria viva e nella maestria di molti abitanti, ancora recuperabile come risorsa lavoro e riproponibile in nuove forme creative ed imprenditoriali.</li>
</ul>
DolomitesMuseum
DolomitesMuseum2020
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1dccd67e7305331ae729dd49c7916887
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Title
A name given to the resource
Museo Naturalistico Dolomiti Bellunesi
Description
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Ospitato in un'ala della ex caserma dei vigili del Fuoco, restaurata dal Parco grazie ad un cofinanziamento della Regione del Veneto, questo piccolo museo naturalistico è dedicato alla flora e alla vegetazione del Parco.
Il Museo è stato allestito per contenere e valorizzare importanti erbari, dispone di supporti multimediali, di strumentazione scientifica e didattica e di una biblioteca specializzata.
La sala museale è utilizzabile anche come sala conferenze.
Gli erbari
Il cuore del Museo è costituito dagli erbari, frutto di raccolte condotte da illustri botanici sulle Dolomiti Bellunesi.
L'erbario più antico è quello di Alessandro Francesco Sandi, che risale alla prima metà dell'Ottocento; più recente è la raccolta di Francesco Caldart, realizzata a metà del '900; entrambe le collezioni sono proprietà del Comune di Belluno.
L'erbario più recente e numericamente più consistente (circa 25.000 fogli) è quello di Cesare Lasen, di proprietà della Fondazione Cariverona.
I fogli d'erbario scansionati sono consultabili in due postazioni informatiche, senza pregiudizio per la conservazione degli esemplari. Dalle stesse postazioni si possono consultare anche checklist e banche dati relative alla flora e alla vegetazione del Parco.
Educazione ambientale e Multimedia
Il museo è una struttura multifunzionale, in grado non solo di custodire collezioni naturalistiche, ma anche di ospitare attività di educazione ambientale e di fornire informazioni turistiche.
Schermi digitali interattivi illustrano la ricchezza floristica del Parco, i meccanismi che hanno generato tanta biodiversità e raccontano la storia dell'esplorazione floristica di questi luoghi, dal Quattrocento ai giorni nostri.
Un'apposita sezione multimediale fornisce informazioni di tipo turistico, con schede dettagliate sugli itinerari a piedi, in bici, a cavallo, oltre ad informazioni sulle singole strutture turistiche e ricettive presenti nel Parco.
Tutte queste informazioni turistiche sono scaricabili anche come APP gratuita per smartphone.
DolomitesMuseum
DolomitesMuseum2020
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https://patrimonio.museodolom.it/files/original/d1d1c8f32b6d1908a9ab0e3ad126b953.jpg
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Dublin Core
The Dublin Core metadata element set is common to all Omeka records, including items, files, and collections. For more information see, http://dublincore.org/documents/dces/.
Title
A name given to the resource
Museo Etnografico Casa Angiul Sai
Description
An account of the resource
La Casa Museo “Angiul Sai” di Costalta, una frazione di San Pietro di Cadore (BL), è un fabbricato ligneo tra i più interessanti del paese, realizzato con l’antica tecnica a Blockbau ovvero “a castello”: in esso sono state recuperate le vecchie stanze adibite ora a museo etnografico e valorizzate come esempio dell’architettura rurale alpina.
Source
A related resource from which the described resource is derived
<a href="http://www.casamuseoangiulsai.it" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Sito internet del museo</a>
Coverage
The spatial or temporal topic of the resource, the spatial applicability of the resource, or the jurisdiction under which the resource is relevant
Via Stadoan, 22, 32040 Costalta BL
Still Image
A static visual representation. Examples include paintings, drawings, graphic designs, plans and maps. Recommended best practice is to assign the type Text to images of textual materials.
Dublin Core
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Title
A name given to the resource
Selci rinvenute in Comelico
Description
An account of the resource
microliti geometrici (punte,triangoli e segmenti), usati per armare punte e frecce, utilizzo tipico nel Mesolitico antico e recente.
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Piergiorgio Cesco Frare
Source
A related resource from which the described resource is derived
Archivio personale
Relation
A related resource
Blog - I monti della preistoria - Itinerari di monticazione
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