Le 'bore'
Dublin Core
Titolo
Le 'bore'
Descrizione
Lungo il confine delle foreste della Magnifica Comunità di Fiemme, si snoda un manufatto di straordinario valore storico: le cave utilizzate in passato per condurre a valle le 'bore' abbattute
Cosa si intende con 'bore'?
Le bore erano sezioni di tronco che viaggiavano a valle all'interno di canali costruiti con un lavoro lungo e complicato, portato a termine nell'arco di più generazioni. Vere opere d'ingegno, stupiscono ancora oggi per la precisione dei calcoli e il rispetto dell'ambiente: scavati parzialmente nel terreno, i canali hanno le sponde rivestite di pietre tondeggianti in modo da garantire la massima scorrevolezza. Larghezza e profondità sono di 70 cm, con tratti ripidi alternati a tratti pianeggianti, sempre rispettando la morfologia glaciale della valletta. Di grande interesse è il profilo delle curve, che tiene conto della lunghezza dei tronchi di circa 4 metri, lanciati ad alte velocità (anche 90 km\h), senza sbandare né saltare o incastrarsi.
Un particolare accorgimento serviva per rallentarne la corsa: lo 'sburf', o contropendenza, nel quale il tronco perdeva la sua velocità e rotolava docile nel tragitto successivo. Nei punti critici, i boscaioli erano pronti ad intervenire e rimanevano in collegamento tra loro con particolari grida: 'Abaufè!' equivaleva a 'Ferma!' (dal tedesco: Heb auf); 'Siòi!' segnale di ricevimento dell''Abaufè'; 'Flèo!' segnale di pericolo usato se, per qualche imprevisto, dei tronchi venivano messi in moto dopo che era stato dato l''Abaufè' e infine 'Carga!': segnale di via libera da chi aveva fatto interrompere il lavoro.
Non sempre la comunicazione era chiara e il lavoro nei boschi rimaneva una delle attività più faticose e pericolose. Ancora oggi è possibile vedere altarini ed edicole che commemorano le 'morti bianche' dei boschi. Nonostante ciò, le cave delle bore rimangono testimonianza di un'ingegnosa tecnica di lavoro del passato.
Cosa si intende con 'bore'?
Le bore erano sezioni di tronco che viaggiavano a valle all'interno di canali costruiti con un lavoro lungo e complicato, portato a termine nell'arco di più generazioni. Vere opere d'ingegno, stupiscono ancora oggi per la precisione dei calcoli e il rispetto dell'ambiente: scavati parzialmente nel terreno, i canali hanno le sponde rivestite di pietre tondeggianti in modo da garantire la massima scorrevolezza. Larghezza e profondità sono di 70 cm, con tratti ripidi alternati a tratti pianeggianti, sempre rispettando la morfologia glaciale della valletta. Di grande interesse è il profilo delle curve, che tiene conto della lunghezza dei tronchi di circa 4 metri, lanciati ad alte velocità (anche 90 km\h), senza sbandare né saltare o incastrarsi.
Un particolare accorgimento serviva per rallentarne la corsa: lo 'sburf', o contropendenza, nel quale il tronco perdeva la sua velocità e rotolava docile nel tragitto successivo. Nei punti critici, i boscaioli erano pronti ad intervenire e rimanevano in collegamento tra loro con particolari grida: 'Abaufè!' equivaleva a 'Ferma!' (dal tedesco: Heb auf); 'Siòi!' segnale di ricevimento dell''Abaufè'; 'Flèo!' segnale di pericolo usato se, per qualche imprevisto, dei tronchi venivano messi in moto dopo che era stato dato l''Abaufè' e infine 'Carga!': segnale di via libera da chi aveva fatto interrompere il lavoro.
Non sempre la comunicazione era chiara e il lavoro nei boschi rimaneva una delle attività più faticose e pericolose. Ancora oggi è possibile vedere altarini ed edicole che commemorano le 'morti bianche' dei boschi. Nonostante ciò, le cave delle bore rimangono testimonianza di un'ingegnosa tecnica di lavoro del passato.
Autore
Museo Geologico delle Dolomiti - Predazzo
Fonte
Data
2020-03-22
Relazione
beyondthepass
Lingua
Italiano
Tipo
Moving Image
Copertura
Museo geologico delle Dolomiti Piazza SS. Filippo e Giacomo 1 38037 Predazzo TN
Collezione
Citazione
Museo Geologico delle Dolomiti - Predazzo, “Le 'bore' ,” Patrimonio - Museo Dolom.it, ultimo accesso il: 22 novembre 2024, https://patrimonio.museodolom.it/items/show/3937.