Copertina di una vecchia guida Alta Via Edizione Zanichelli
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Titolo
Copertina di una vecchia guida Alta Via Edizione Zanichelli
Descrizione
Le prime sei Alte Vie delle Dolomiti sono così classificate:
n.1- ideata da Pietro Rossi (“la classica”) 1969 - 1997
Dal lago di Braies a Belluno. 150 km, 13 giorni, facile con breve via ferrata.
Rispetto alla guida originale di Piero Rossi, uscita in diverse edizioni, nel corso degli anni successivi sono state apportate alcune modifiche e lievi aggiornamenti al tracciato.
Difficoltà: EE e EEA, breve tratto di A in zona Màrmol.
n.2- ideata da Mario Brovelli - 1966 (alta via delle Leggende)
Da Bressanone a Feltre. 185 km, 15 giorni, passaggi in roccia difficoltà III e tappa con ghiacciaio (Marmolada).
Su “Lo Scarpone”, notiziario del Club Alpino Italiano, nel 1966 apparve un articolo di Mario Brovelli che, per primo, proponeva un lungo ed interessantissimo itinerario dolomitico che congiungesse Bressanone a Feltre. L’idea prese subito corpo e fu chiamata in seguito Alta Via delle Dolomiti n. 2 o Alta Via delle Leggende.
Difficoltà: E, EE (EEA su alcuni tratti e varianti)
n. 3 - ideata da Mario Brovelli - 1966 (alta via dei camosci)
Da Dobbiaco a Longarone. 120 km, 10 giorni, tappe lunghe con vie ferrate e passaggi in roccia II.
Traendo spunto dal suo programma di itinerari dolomitici, apparso su “Lo Scarpone” del mese di Settembre del 1966, Mario Brovelli propose questa superba traversata che, da Villabassa-Niederdorf in Pusterìa, porta a Longarone nella valle del Piave attraverso imponenti gruppi montuosi dolomitici.
Pregevole il volumetto-guida pubblicato nel 1976, redatto con l’aiuto di Bruno Tolot per i tipi delle Edizioni Alpine - Foto Ghedina Cortina; si intitolava “Alta Via dei Camosci” e portava il numero 3. Il percorso di base si svolge su sentieri non particolarmente impegnativi per un buon escursionista, sempre attrezzati nei passaggi o nei tratti scabrosi. Alcune tappe presentano notevoli dislivelli in salita, altri anche in discesa.
Difficoltà: E, EE, brevi tratti di EEA.
n.4- ideata da Toni Sanmarchi - (alta via di Grohmann) 1973 - 1976
Da San Candido a Pieve di Cadore. 90 km, 8 giorni, vie ferrate passaggi in roccia difficoltà II.
L’Alta Via di Grohmann si svolge unicamente sull’alta montagna dolomitica, dove il percorso segue mulattiere e sentieri quasi sempre in buone condizioni, segnalati e, dove necessario, attrezzati. È, in sostanza, un itinerario di buon livello escursionistico più che alpinistico in quanto non presenta difficoltà particolarmente impegnative. Il solo tratto Rifugio Vandelli-Bivacco Comici-Colli Neri, attrezzato con corde fisse, richiede una certa pratica alpinistica.
L’Alta Via n. 4 è stata dedicata da Toni Sanmarchi a Paul Grohmann, il grande alpinista viennese che per primo scalò diversi colossi dolomitici interessati da questa Alta Via: i Tre Scarpèri, la Croda dei Barànci, la Cima Grande di Lavaredo, il Cristallo, il Sorapìss, l’Antelao.
La prima guida di questa Alta Via è edita da Tamari di Bologna nel 1973 e nel 1976.
Difficoltà: da E a EEA (con alcuni percorsi alpinistici attrezzati)
n. 5- ideata da Toni Sanmarchi - (alta via di T. Vecellio) 1973 - 1979
Da Sesto a Pieve di Cadore. 100 km, 10 giorni, vie ferrate e punti di difficoltà II, in parte pernottamento in bivacco.
Il percorso di base si svolge, almeno per quanto riguarda la Croda dei Tóni e l'Antelao, su sentieri non particolarmente impegnativi per un buon escursionista, peraltro sempre attrezzati nei passaggi o nei tratti scabrosi.
Sulle Marmarole, invece, dove la montagna è più selvaggia, esistono difficoltà maggiori, anche in considerazione dell’isolamento ambientale, dei notevoli dislivelli, della mancanza d'acqua e del grande silenzio.
Rispetto alla guida originale di Toni Sanmarchi, uscita in diverse edizioni, nel corso degli anni successivi sono state apportate alcune modifiche e lievi aggiornamenti al tracciato primitivo.
Difficoltà: da EE a EEA (alcuni tratti attrezzati e ferrate sulle varianti).
n.6- ideata da Toni Sanmarchi - (alta via dei silenzi) 1972
Da Sappada a Vittorio Veneto. 190 km, 14 giorni, vie ferrate e punti di difficoltà II-III, tappe lunghe e isolate, in parte pernottamento in bivacco.
Si cita qui la nuova versione denominata A.Via Europa 6, nel 2005 integrata con la parte Austriaca e composta di due settori:
6a. Alta Via Großglockner-Peralba a cura di Günter Mussnig e Ernst Rieger
Difficoltà: T3, mediamente difficile; un passaggio di T4, difficile.
6b. Alta Via delle Dolomiti n. 6 o “dei silenzi” ideata da Toni Sanmarchi nel 1972.
L’Alta Via delle Dolomiti n. 6 o “dei silenzi” ha origine là dove nasce il Fiume Piave, nell’altopiano umido ai piedi del Peralba, sulla testata della Val Visdende, e raggiunge Vittorio Veneto traversando i gruppi montuosi del Rinaldo, delle Tèrze, dei Clap, dei Monti di Sàuris, del Tiàrfin, del Crìdola, degli Spalti di Toro e Monfalcóni, del Duranno-Cima dei Preti e del Col Nudo-Cavallo.
L’Alta Via delle Dolomiti n. 6 si mantiene a una quota media di 2000 metri, con difficoltà su roccia non rilevanti, ma con frequenti tratti su terreno scabroso, a volte esposto e insidioso specie nella zona Duranno-Cima dei Preti. Esistono, peraltro, attrezzature fisse nei tratti più impegnativi. Uno dei problemi più rilevanti di questo percorso, particolarmente nella sua parte centrale e meridionale, è la mancanza d’acqua.
Difficoltà: E, EE (EEA su alcune varianti)
n.1- ideata da Pietro Rossi (“la classica”) 1969 - 1997
Dal lago di Braies a Belluno. 150 km, 13 giorni, facile con breve via ferrata.
Rispetto alla guida originale di Piero Rossi, uscita in diverse edizioni, nel corso degli anni successivi sono state apportate alcune modifiche e lievi aggiornamenti al tracciato.
Difficoltà: EE e EEA, breve tratto di A in zona Màrmol.
n.2- ideata da Mario Brovelli - 1966 (alta via delle Leggende)
Da Bressanone a Feltre. 185 km, 15 giorni, passaggi in roccia difficoltà III e tappa con ghiacciaio (Marmolada).
Su “Lo Scarpone”, notiziario del Club Alpino Italiano, nel 1966 apparve un articolo di Mario Brovelli che, per primo, proponeva un lungo ed interessantissimo itinerario dolomitico che congiungesse Bressanone a Feltre. L’idea prese subito corpo e fu chiamata in seguito Alta Via delle Dolomiti n. 2 o Alta Via delle Leggende.
Difficoltà: E, EE (EEA su alcuni tratti e varianti)
n. 3 - ideata da Mario Brovelli - 1966 (alta via dei camosci)
Da Dobbiaco a Longarone. 120 km, 10 giorni, tappe lunghe con vie ferrate e passaggi in roccia II.
Traendo spunto dal suo programma di itinerari dolomitici, apparso su “Lo Scarpone” del mese di Settembre del 1966, Mario Brovelli propose questa superba traversata che, da Villabassa-Niederdorf in Pusterìa, porta a Longarone nella valle del Piave attraverso imponenti gruppi montuosi dolomitici.
Pregevole il volumetto-guida pubblicato nel 1976, redatto con l’aiuto di Bruno Tolot per i tipi delle Edizioni Alpine - Foto Ghedina Cortina; si intitolava “Alta Via dei Camosci” e portava il numero 3. Il percorso di base si svolge su sentieri non particolarmente impegnativi per un buon escursionista, sempre attrezzati nei passaggi o nei tratti scabrosi. Alcune tappe presentano notevoli dislivelli in salita, altri anche in discesa.
Difficoltà: E, EE, brevi tratti di EEA.
n.4- ideata da Toni Sanmarchi - (alta via di Grohmann) 1973 - 1976
Da San Candido a Pieve di Cadore. 90 km, 8 giorni, vie ferrate passaggi in roccia difficoltà II.
L’Alta Via di Grohmann si svolge unicamente sull’alta montagna dolomitica, dove il percorso segue mulattiere e sentieri quasi sempre in buone condizioni, segnalati e, dove necessario, attrezzati. È, in sostanza, un itinerario di buon livello escursionistico più che alpinistico in quanto non presenta difficoltà particolarmente impegnative. Il solo tratto Rifugio Vandelli-Bivacco Comici-Colli Neri, attrezzato con corde fisse, richiede una certa pratica alpinistica.
L’Alta Via n. 4 è stata dedicata da Toni Sanmarchi a Paul Grohmann, il grande alpinista viennese che per primo scalò diversi colossi dolomitici interessati da questa Alta Via: i Tre Scarpèri, la Croda dei Barànci, la Cima Grande di Lavaredo, il Cristallo, il Sorapìss, l’Antelao.
La prima guida di questa Alta Via è edita da Tamari di Bologna nel 1973 e nel 1976.
Difficoltà: da E a EEA (con alcuni percorsi alpinistici attrezzati)
n. 5- ideata da Toni Sanmarchi - (alta via di T. Vecellio) 1973 - 1979
Da Sesto a Pieve di Cadore. 100 km, 10 giorni, vie ferrate e punti di difficoltà II, in parte pernottamento in bivacco.
Il percorso di base si svolge, almeno per quanto riguarda la Croda dei Tóni e l'Antelao, su sentieri non particolarmente impegnativi per un buon escursionista, peraltro sempre attrezzati nei passaggi o nei tratti scabrosi.
Sulle Marmarole, invece, dove la montagna è più selvaggia, esistono difficoltà maggiori, anche in considerazione dell’isolamento ambientale, dei notevoli dislivelli, della mancanza d'acqua e del grande silenzio.
Rispetto alla guida originale di Toni Sanmarchi, uscita in diverse edizioni, nel corso degli anni successivi sono state apportate alcune modifiche e lievi aggiornamenti al tracciato primitivo.
Difficoltà: da EE a EEA (alcuni tratti attrezzati e ferrate sulle varianti).
n.6- ideata da Toni Sanmarchi - (alta via dei silenzi) 1972
Da Sappada a Vittorio Veneto. 190 km, 14 giorni, vie ferrate e punti di difficoltà II-III, tappe lunghe e isolate, in parte pernottamento in bivacco.
Si cita qui la nuova versione denominata A.Via Europa 6, nel 2005 integrata con la parte Austriaca e composta di due settori:
6a. Alta Via Großglockner-Peralba a cura di Günter Mussnig e Ernst Rieger
Difficoltà: T3, mediamente difficile; un passaggio di T4, difficile.
6b. Alta Via delle Dolomiti n. 6 o “dei silenzi” ideata da Toni Sanmarchi nel 1972.
L’Alta Via delle Dolomiti n. 6 o “dei silenzi” ha origine là dove nasce il Fiume Piave, nell’altopiano umido ai piedi del Peralba, sulla testata della Val Visdende, e raggiunge Vittorio Veneto traversando i gruppi montuosi del Rinaldo, delle Tèrze, dei Clap, dei Monti di Sàuris, del Tiàrfin, del Crìdola, degli Spalti di Toro e Monfalcóni, del Duranno-Cima dei Preti e del Col Nudo-Cavallo.
L’Alta Via delle Dolomiti n. 6 si mantiene a una quota media di 2000 metri, con difficoltà su roccia non rilevanti, ma con frequenti tratti su terreno scabroso, a volte esposto e insidioso specie nella zona Duranno-Cima dei Preti. Esistono, peraltro, attrezzature fisse nei tratti più impegnativi. Uno dei problemi più rilevanti di questo percorso, particolarmente nella sua parte centrale e meridionale, è la mancanza d’acqua.
Difficoltà: E, EE (EEA su alcune varianti)
Collezione
Citazione
Stefano Zardini Lacedelli, “Copertina di una vecchia guida Alta Via Edizione Zanichelli,” Patrimonio - Museo Dolom.it, accessed November 17, 2024, https://patrimonio.museodolom.it/items/show/4211.