Le storie delle cime dolomitiche
Dublin Core
Titolo
Le storie delle cime dolomitiche
Soggetto
WalkingTales campagna Musei delle Dolomiti 2021
Descrizione
Oggi vi presentiamo il primo hashtag della campagna #dolomitesmuseum: #walkingtales #storieapiedi
Quante storie potrebbero raccontarci le cime dolomitiche? Quante persone le hanno scalate, hanno percorso i loro sentieri o semplicemente le hanno sognate, immaginate e raccontate?
Il paesaggio è proprio questo: è un tessuto di interazioni tra abilità, percezioni e pratiche che in esso si dispiega, esso non può esistere senza un osservatore.
Noi scegliamo di raccontarvi la cima delle Dolomiti che più ci emoziona.
La cima è visibile dalla piazza di Belluno ed è sicuramente una delle più amate dai bellunesi e meta di numersose escursioni.
E tra tutti gli osservatori, scegliamo Dino Buzzatti, nato, cresciuto e profondamente legato a Belluno, che con queste parole tratte da ""L'Amico Schiara"" che così la descrive:
""Quando vengono le dieci, dieci e mezza del mattino, comincia a tirar fuori dei colori straordinari, comincia a essere la vera grande classica potente parete dolomitica con quella tinta anzi quelle tinte che nessuno è mai riuscito a dire bene e tanto meno io, e parlare di rosa, di madreperla, di argento, di trasparenze, di smalto, di pallore, di viola, di polvere antica non serve a niente, penso proprio sia impossibile esprimere il senso di quei colori, di quella fisionomia, di quella espressione assorta intensa e misteriosa che a me ha sempre dato un’emozione secca e precisa come un rintocco profondo e sensuale.
Seduto su un giardino della piccola scala di pietra, mentre il sole gira lentamente, io guardo la montagna della mia vita, ma lei non mi guarda, essa è chiusa nei suoi impenetrabili pensieri e nelle concavità dei suoi precipitosi grembi, le ombre si dilatano e si rattrappiscono lungo gli appicchi, rammendandomi strani incanti della giovinezza perduta"".
E voi? Che #storieapiedi volete raccontarci?
Seguite la campagna dei Musei delle Dolomiti
Foto: di F.Tramontin"
Quante storie potrebbero raccontarci le cime dolomitiche? Quante persone le hanno scalate, hanno percorso i loro sentieri o semplicemente le hanno sognate, immaginate e raccontate?
Il paesaggio è proprio questo: è un tessuto di interazioni tra abilità, percezioni e pratiche che in esso si dispiega, esso non può esistere senza un osservatore.
Noi scegliamo di raccontarvi la cima delle Dolomiti che più ci emoziona.
La cima è visibile dalla piazza di Belluno ed è sicuramente una delle più amate dai bellunesi e meta di numersose escursioni.
E tra tutti gli osservatori, scegliamo Dino Buzzatti, nato, cresciuto e profondamente legato a Belluno, che con queste parole tratte da ""L'Amico Schiara"" che così la descrive:
""Quando vengono le dieci, dieci e mezza del mattino, comincia a tirar fuori dei colori straordinari, comincia a essere la vera grande classica potente parete dolomitica con quella tinta anzi quelle tinte che nessuno è mai riuscito a dire bene e tanto meno io, e parlare di rosa, di madreperla, di argento, di trasparenze, di smalto, di pallore, di viola, di polvere antica non serve a niente, penso proprio sia impossibile esprimere il senso di quei colori, di quella fisionomia, di quella espressione assorta intensa e misteriosa che a me ha sempre dato un’emozione secca e precisa come un rintocco profondo e sensuale.
Seduto su un giardino della piccola scala di pietra, mentre il sole gira lentamente, io guardo la montagna della mia vita, ma lei non mi guarda, essa è chiusa nei suoi impenetrabili pensieri e nelle concavità dei suoi precipitosi grembi, le ombre si dilatano e si rattrappiscono lungo gli appicchi, rammendandomi strani incanti della giovinezza perduta"".
E voi? Che #storieapiedi volete raccontarci?
Seguite la campagna dei Musei delle Dolomiti
Foto: di F.Tramontin"
Autore
Museo Etnografico Dolomiti
Fonte
https://www.facebook.com/1003340003011270/posts/5728774347134455/
Citazione
Museo Etnografico Dolomiti, “Le storie delle cime dolomitiche,” Patrimonio - Museo Dolom.it, ultimo accesso il: 23 dicembre 2024, https://patrimonio.museodolom.it/items/show/5317.