Sant'Antonio del Bresin
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Titolo
Sant'Antonio del Bresin
Descrizione
il Capitello di Sant'Antonio del Bresin a Cimolais costruito dalla Sig.ra Vedova Oliva nel 1922 è legato ad una storia molto particolare che ci ha raccontato il nipote Antonio Morossi
il capitello votivo di Bresin, dedicato alla SS. Trinità a Sant’Antonio Abate è stato inaugurato nel 1922 e fu eretto da mia nonna Vedova Oliva a ringraziamento per essere riuscita a superare una molto grave difficoltà. Infatti mio nonno, suo marito, era all’ospedale con una grave malattia che poi lo ha portato alla tomba, quindi mia nonna si trovò sola con una bambina di sette anni (mai madre) e un’altra che doveva ancora nascere. L’Ospedale che aveva ricoverato mio nonno a tutela e garanzia del suo credito aveva ipotecato tutti i suoi beni. Dopo pochi mesi dalla nascita della seconda bambina ed allo scopo di poter far fronte ai propri impegni verso l’ospedale, decise di partire col carretto e le due bambine, una con una cordicella di traino e l’altra ancora in fasce. Certamente una decisione non facile. Le donne del paese la sconsigliarono…”muore la bambina così piccola in giro per il mondo ….” Pur apprezzando le raccomandazioni, ma ignorandole per l’assoluta necessità, rispose loro che cimiteri ce n’erano dappertutto e, con ferma determinazione, partì. Dopo aver pagato il suo debito cominciò a raccogliere i sassi della “grava” e costruì il capitello. I suoi eredi, certo con molte minori fatiche, lo ristrutturarono e completarono.
il capitello votivo di Bresin, dedicato alla SS. Trinità a Sant’Antonio Abate è stato inaugurato nel 1922 e fu eretto da mia nonna Vedova Oliva a ringraziamento per essere riuscita a superare una molto grave difficoltà. Infatti mio nonno, suo marito, era all’ospedale con una grave malattia che poi lo ha portato alla tomba, quindi mia nonna si trovò sola con una bambina di sette anni (mai madre) e un’altra che doveva ancora nascere. L’Ospedale che aveva ricoverato mio nonno a tutela e garanzia del suo credito aveva ipotecato tutti i suoi beni. Dopo pochi mesi dalla nascita della seconda bambina ed allo scopo di poter far fronte ai propri impegni verso l’ospedale, decise di partire col carretto e le due bambine, una con una cordicella di traino e l’altra ancora in fasce. Certamente una decisione non facile. Le donne del paese la sconsigliarono…”muore la bambina così piccola in giro per il mondo ….” Pur apprezzando le raccomandazioni, ma ignorandole per l’assoluta necessità, rispose loro che cimiteri ce n’erano dappertutto e, con ferma determinazione, partì. Dopo aver pagato il suo debito cominciò a raccogliere i sassi della “grava” e costruì il capitello. I suoi eredi, certo con molte minori fatiche, lo ristrutturarono e completarono.
Autore
Associazione Intorn al Larin
Fonte
Pubblicazione : "I luoghi del credere: chiesette e sacelli votivi"
Data
1922
Relazione
sacro e profano
Citazione
Rita Bressa, “Sant'Antonio del Bresin,” Patrimonio - Museo Dolom.it, accessed December 22, 2024, https://patrimonio.museodolom.it/items/show/5525.