Quando avevo 18 anni...
Dublin Core
Titolo
Quando avevo 18 anni...
Descrizione
Torna alla mia memoria una giornata d'inverno di 50 anni fa. Avevo 18 anni.
Feci visita a mia nonna che abitava in una casa di campagna, a Sedico. Una notte dormii in quella casa. Come in molte case della campagna bellunese, si accedeva alle camere da letto direttamente dall'esterno tramite una scala che da piano terra conduceva al primo piano. La stanza non era riscaldata, il letto aveva un materasso di scricchiolanti foglie di pannocchie di mais, la coperta era imbottita. Ricordo la particolare sensazione quando mi sono infilato sotto le lenzuola; mi pareva di sprofondare in una cuccia, ma ero ben coperto da una coltre pesantissima. Al momento del risveglio mattutino percepii meglio il profumo speciale che c'era in quella stanza; proveniva da alcune cassette di mele nostrane riposte in quella stanza, sempre fresca.
L'unico fuoco di quella casa era in cucina dove una tipica stufa economica scaldava l'ambiente, serviva per cucinare ed anche per scaldare l'acqua.
Questo era il comfort di quella vecchia casa di campagna dove viveva la mia nonna materna. Decisamente migliore la situazione dell'abitazione dei miei genitori a Cortina, anche se, prima del 1966 si dormiva ancora in camere non riscaldate. Nel corso degli anni mio padre, quando poteva, interveniva migliorando il sistema di riscaldamento. In casa c'erano due fuochi, uno in cucina e uno nel corridoio dove si trovava una stube; nel 1968 vennero messi anche i termosifoni alimentati da una caldaia centralizzata. In bagno, l'acqua non è mai mancata; prima del 1968 c'era un vecchio scaldabagno a legna.
A proposito del confortevole calore della legna da ardere, che ancor oggi tutti apprezziamo, una differenza con il passato c'è; oggi basta una telefonata, la legna si ordina e quando arriva è subito pronta per l'uso. Ma in quegli anni la legna si andava a fare nel bosco, si portava a casa, si spaccava e si accatastava nelle legnaia o nelle cataste. Non era solo fatica, era anche un momento di socializzazione, ci si aiutava tra parenti o amici. Nel bosco si portava la merenda e il thermos con “caffè da bosco” infuso con vino rosso. E profumava di bosco...
Feci visita a mia nonna che abitava in una casa di campagna, a Sedico. Una notte dormii in quella casa. Come in molte case della campagna bellunese, si accedeva alle camere da letto direttamente dall'esterno tramite una scala che da piano terra conduceva al primo piano. La stanza non era riscaldata, il letto aveva un materasso di scricchiolanti foglie di pannocchie di mais, la coperta era imbottita. Ricordo la particolare sensazione quando mi sono infilato sotto le lenzuola; mi pareva di sprofondare in una cuccia, ma ero ben coperto da una coltre pesantissima. Al momento del risveglio mattutino percepii meglio il profumo speciale che c'era in quella stanza; proveniva da alcune cassette di mele nostrane riposte in quella stanza, sempre fresca.
L'unico fuoco di quella casa era in cucina dove una tipica stufa economica scaldava l'ambiente, serviva per cucinare ed anche per scaldare l'acqua.
Questo era il comfort di quella vecchia casa di campagna dove viveva la mia nonna materna. Decisamente migliore la situazione dell'abitazione dei miei genitori a Cortina, anche se, prima del 1966 si dormiva ancora in camere non riscaldate. Nel corso degli anni mio padre, quando poteva, interveniva migliorando il sistema di riscaldamento. In casa c'erano due fuochi, uno in cucina e uno nel corridoio dove si trovava una stube; nel 1968 vennero messi anche i termosifoni alimentati da una caldaia centralizzata. In bagno, l'acqua non è mai mancata; prima del 1968 c'era un vecchio scaldabagno a legna.
A proposito del confortevole calore della legna da ardere, che ancor oggi tutti apprezziamo, una differenza con il passato c'è; oggi basta una telefonata, la legna si ordina e quando arriva è subito pronta per l'uso. Ma in quegli anni la legna si andava a fare nel bosco, si portava a casa, si spaccava e si accatastava nelle legnaia o nelle cataste. Non era solo fatica, era anche un momento di socializzazione, ci si aiutava tra parenti o amici. Nel bosco si portava la merenda e il thermos con “caffè da bosco” infuso con vino rosso. E profumava di bosco...
Autore
Stefano Zardini Lacedelli
Collezione
Citazione
Stefano Zardini Lacedelli, “Quando avevo 18 anni...,” Patrimonio - Museo Dolom.it, ultimo accesso il: 22 novembre 2024, https://patrimonio.museodolom.it/items/show/5802.