Fusinela
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Titolo
Descrizione
"La fucina era un po' coperta, ma l'aria passava da per tutto e l'acqua portava freddo perché la Prampera (uno dei vari ruscelli) era fredda. C'era un fumo infernale dentro, la cappa tirava un po', ma molto fumo finiva sugli occhi. Non era molto chiaro. Usavano le lampade ad acetilene o petrolio."
(Tratto dalla testimonianza orale di A.S. classe 1921, Forno di Zoldo)
Nel territorio zoldano, il termine fusinela evoca l'antica officina del fabbro chiodaiolo, un tempo fulcro delle attività nella regione. Queste fucine fornivano armi come spade e chiodi per le gondole veneziane, nei secoli passati.
Questi edifici di modesto aspetto erano situati vicino a corsi d'acqua, impiegata come fonte di energia per il funzionamento dei magli. All'interno delle fusinele si trovavano varie forge alle quali operavano i fabbri, inclusi i maestri ciodarot.
Altre varianti della denominazione includono fosinela, fusina, fosina (Croatto, 2004; Vaona, 2023).
Le foto della fusinela ci riportano in quel luogo in cui si svolgeva l'attività di produzione dei chiodi, simboleggiando una delle principali fonti di sostentamento per la comunità nei secoli trascorsi.
Didascalie immagini/video
Foto 1: foto antica di fusinela. Provenienza: interni del Museo del Ferro del Chiodo; Licenze: proprietà del Comune di Val di Zoldo.
Foto 2: particolare del progetto dell’architetto Renzo Lazzarin per il restauro della fusinela di Pralongo. Provenienza: Guida Museo del Ferro e del Chiodo; Licenze: proprietà del Comune di Val di Zoldo.
Foto 3 e 4: esterni ed interni della fusinela di Pralongo; Data e autore: novembre 2023, Gualtiero Bonera; Licenze: proprietà del Comune di Val di Zoldo.