Far legna in Comelico - fêi lêgne in Comelgo
Dublin Core
Titolo
Far legna in Comelico - fêi lêgne in Comelgo
Descrizione
Uno dei diritti fondamentali della famiglia del regoliere è quello del legnatico, cioè dell’assegnazione di una congrua quantità di legna da ardere. Annualmente la Regola effettua un taglio di piante (principalmente conifere) in un bosco di sua proprietà. Inoltre spesso la neve e il vento provocano i cosiddetti “schianti”. Così ogni anno, a rotazione tra le varie borgate del paese, si assegna a ogni famiglia un colnêl ossia una quota di residui dell’allestimento delle piante abbattute.
Finito il lavoro dei boscaioli che hanno diramato e scortecciato i tronchi per ridurli a taglie, ciò che rimane sul terreno - zimés (cimali), rame (rami)’ e bóre (ceppi) - va costituire i colnêi. L’assegnatario talvolta provvede poi ad apporre il proprio ségno d céda (segno di casa) sui singoli cimali e ceppi.
(Vedi foto 1 - Boscaioli)
Un tempo l‘attività di fare il colnêl vedeva occupata tutta la famiglia, compresi i ragazzi che erano incaricati della raccolta dei residui come scòrze (pezzi di corteccia), pule (stròbili, ovvero pigne dell’abete) e grópe (parti dei rami recisi dal tronco). Normalmente la lavorazione del lotto avviene in maggio e giugno, dopo che si è effettuato il taglio primaverile del bosco.
(Vedi foto 2 - Bambini e donne al lavoro)
Con rami, cimali e ceppi disposti orizzontalmente si costruiva una tasa o tasón (catasta) ricoperta di fronde. Il trasporto della legna sino al luogo della catasta si faceva col gerlo ma se il terreno era particolarmente erto si allestiva una scrasna (fascio) da strascinare sul terreno lungo una léita (canale naturale nel bosco).
Dalla catasta la legna era condotta in paese alle prime nevi con la lióda (slitta) lungo una pista che era stata in precedenza battuta passando con le ciaspe (racchette da neve) in più persone che si davano aiuto reciproco.
(Vedi foto 4 - Trasporto con la lioda)
A casa la legna era pestada su (spaccata, fatta a pezzi), riducendola alle pezzature adatte per l’uso nel fórno (stufa) e dell’arì (focolare), e poi era accatastata attorno al fabbricato, al riparo delle sporgenze del solêi e del pnizo (rispettivamente ballatoio dell’abitazione e del fienile) in attesa del suo impiego.
(Vedi foto 3 - Catasta di legna
(Tratto dal catalogo della mostra tematica “Lêgne e fêgn ogni bêgn - Legna e fien, ogni ben”
Edito dal Museo Etnografico Casa Museo Angiul Sai di Costalta di Comelico
Finito il lavoro dei boscaioli che hanno diramato e scortecciato i tronchi per ridurli a taglie, ciò che rimane sul terreno - zimés (cimali), rame (rami)’ e bóre (ceppi) - va costituire i colnêi. L’assegnatario talvolta provvede poi ad apporre il proprio ségno d céda (segno di casa) sui singoli cimali e ceppi.
(Vedi foto 1 - Boscaioli)
Un tempo l‘attività di fare il colnêl vedeva occupata tutta la famiglia, compresi i ragazzi che erano incaricati della raccolta dei residui come scòrze (pezzi di corteccia), pule (stròbili, ovvero pigne dell’abete) e grópe (parti dei rami recisi dal tronco). Normalmente la lavorazione del lotto avviene in maggio e giugno, dopo che si è effettuato il taglio primaverile del bosco.
(Vedi foto 2 - Bambini e donne al lavoro)
Con rami, cimali e ceppi disposti orizzontalmente si costruiva una tasa o tasón (catasta) ricoperta di fronde. Il trasporto della legna sino al luogo della catasta si faceva col gerlo ma se il terreno era particolarmente erto si allestiva una scrasna (fascio) da strascinare sul terreno lungo una léita (canale naturale nel bosco).
Dalla catasta la legna era condotta in paese alle prime nevi con la lióda (slitta) lungo una pista che era stata in precedenza battuta passando con le ciaspe (racchette da neve) in più persone che si davano aiuto reciproco.
(Vedi foto 4 - Trasporto con la lioda)
A casa la legna era pestada su (spaccata, fatta a pezzi), riducendola alle pezzature adatte per l’uso nel fórno (stufa) e dell’arì (focolare), e poi era accatastata attorno al fabbricato, al riparo delle sporgenze del solêi e del pnizo (rispettivamente ballatoio dell’abitazione e del fienile) in attesa del suo impiego.
(Vedi foto 3 - Catasta di legna
(Tratto dal catalogo della mostra tematica “Lêgne e fêgn ogni bêgn - Legna e fien, ogni ben”
Edito dal Museo Etnografico Casa Museo Angiul Sai di Costalta di Comelico
Autore
Museo Etnografico Casa Angiul Sai
Fonte
Testo di Piergiorgio Cesco Frare
Disegni di Paola Cesco Frare
Disegni di Paola Cesco Frare
Collezione
Citazione
Museo Etnografico Casa Angiul Sai, “Far legna in Comelico - fêi lêgne in Comelgo,” Patrimonio - Museo Dolom.it, ultimo accesso il: 21 dicembre 2024, https://patrimonio.museodolom.it/items/show/5789.