La cura delle pecore
Dublin Core
Titolo
La cura delle pecore
Descrizione
La vita nella conca ampezzana fino a non più di cinquanta anni fa era scandita dall’alternarsi delle stagioni e dei lavori ad esse connessi; tra questi la cura degli animali che rappresentavano il sostentamento primario per ogni famiglia.
Verso il 12 di giugno gli animali, pecore e mucche, venivano condotti all’alpeggio dove restavano per tutta l’estate seguiti dal pastore e dai suoi assistenti, in genere dei ragazzini. Ai primi di ottobre tutte le bestie rientravano dall’alpeggio e il giorno di San Francesco, il 4 ottobre, veniva fatta – e tutt’oggi si fa – la cernita delle pecore. Uno steccato provvisorio veniva costruito (dèdui), composto da un recinto centrale più vari scomparti collocati attorno ad esso, ognuno per i villaggi di Cortina. Le pecore, una volta entrate nel recinto centrale, venivano smistate a seconda della marchiatura che avevano sull’orecchio (nòda) che corrispondeva al segno distintivo di ogni famiglia. Dal 4 ottobre fino alla prima nevicata le pecore, riunite in greggi per ogni villaggio, pascolavano l’erba cresciuta vicino alle case dopo il taglio fatto a settembre (un taglio povero di fiori, ma ricco di fogliame verde). Ogni proprietario di pecore a rotazione provvedeva a custodire il gregge ed ogni sera al rientro veniva fatta la cernita secondo i marchi alle orecchie.
Verso il 12 di giugno gli animali, pecore e mucche, venivano condotti all’alpeggio dove restavano per tutta l’estate seguiti dal pastore e dai suoi assistenti, in genere dei ragazzini. Ai primi di ottobre tutte le bestie rientravano dall’alpeggio e il giorno di San Francesco, il 4 ottobre, veniva fatta – e tutt’oggi si fa – la cernita delle pecore. Uno steccato provvisorio veniva costruito (dèdui), composto da un recinto centrale più vari scomparti collocati attorno ad esso, ognuno per i villaggi di Cortina. Le pecore, una volta entrate nel recinto centrale, venivano smistate a seconda della marchiatura che avevano sull’orecchio (nòda) che corrispondeva al segno distintivo di ogni famiglia. Dal 4 ottobre fino alla prima nevicata le pecore, riunite in greggi per ogni villaggio, pascolavano l’erba cresciuta vicino alle case dopo il taglio fatto a settembre (un taglio povero di fiori, ma ricco di fogliame verde). Ogni proprietario di pecore a rotazione provvedeva a custodire il gregge ed ogni sera al rientro veniva fatta la cernita secondo i marchi alle orecchie.
Fonte
Da ra mónte a ra štala - Allevamento e fienagione nella tradizione ampezzana
Editore
Regole d'Ampezzo - Archivio Ghedina
Data
inizi '900
Gestione dei diritti
https://www.facebook.com/Museo.Regole.Ampezzo/photos/a.252864091468667/2943092715779111/?type=3
Relazione
Differentimes
Collezione
Citazione
Anonymous, “La cura delle pecore,” Patrimonio - Museo Dolom.it, accessed November 18, 2024, https://patrimonio.museodolom.it/items/show/4060.