Violinista

Due tavole armoniche di abete rosso, fasce curve e ri-curve, sinuosa filettatura, un ricciolo capriccioso, vernici e colle raffinate, una tastiera d’ebano, una cordiera tesa tra bottone, corde vibranti e quattro piroli di cavigliera, un arco di pernambuco, madreperla e crini di cavallo, mani virtuose, cuore aperto, immaginazione a mille.

Corinna Canzian

Violinisti poliglotti. Suonare il violino significa modellare le risonanze del legno, tavole e tronchi provenienti da Italia, Brasile e India che le mani dei costruttori liutai di tutto il mondo scolpiscono.

Violinisti equilibristi. Suonare il violino significa essere funamboli su quattro corde con giochi virtuosistici ipnotici e spettacolari.

Violinisti gravitazionali. Suonare il violino significa magnetizzare le emozioni dentro una vibrante cavata di suono, come se tutto nascesse dalle piccole “effe” della cassa armonica.

La pratica e lo studio giornaliero sono essenziali, soprattutto curare l’intonazione, il colpo d’arco, un suono “sano” sempre a fuoco, il vibrato e i colori delle dinamiche. Ore e ore di vera e propria ginnastica mentale e muscolare, perché si salga sul palco e si trasformino le proprie tensioni in adrenalina e guizzi artistici. Quindi tornare a studiare e a perfezionarsi perché ad ogni età c’è margine di progresso.