Nascere ambulante
Partivano le donne, solitamente a coppie, portandosi appresso i figli di qualsiasi età, gruppi di uomini, talvolta intere famiglie: "Noi piccoli sembravamo in un nido, dentro al carretto”
Pochi erano i giorni di scuola di quei bambini, le frequenze saltuarie e a volte neppure un giorno: "in novembre mi mandavano a scuola e non aspettavano la fine, in primavera ripartivano e l’anno successivo a novembre ero di nuovo in prima.”
I più piccoli, restavano a casa con i nonni o gli zii mentre i più grandicelli, mentre la mamma girava per vendere, restavano presso le famiglie dei contadini che li ospitavano, in cambio dovevano fare qualche lavoretto come aiutare nei campi o raccogliere i frutti: "Quando sono andata via la prima volta dopo aver avuto mia figlia, l’ho lasciata che aveva un anno e mezzo e allora… pensi lei. Un anno e mezzo aveva. Eh…molta nostalgia"
Molte donne partivano incinte e partorivano dove capitava, anche nei fienili. "Sono nata in mezzo ai setacci, perché il papà si occupava principalmente dei setacci, un oggetto tipico del nostro paese"